lunedì 29 settembre 2008

Parentopoli siciliana



Parentopoli, la folla di cugini nello staff dell'assessore al Bilancio
I sindacati tornano a chiedere le dimissioni dell´assessore alla Presidenza Giovanni Ilarda. Il segretario del Partito democratico, Walter Veltroni, si domanda cosa ne pensa il ministro Brunetta degli assessorati siciliani riempiti di parenti degli assessori medesimi. Il tutto mentre Italia dei valori presenta un´interrogazione al Senato ed emergono altri congiunti di onorevoli che hanno trovato spazio nei gabinetti del governo regionale.
«Ho letto i giornali e mi sembra che sia una malattia molto radicata e molto estesa e che certo non aiuta a rendere più forte l´immagine delle istituzioni», dice Veltroni a proposito del "caso Ilarda" scoppiato dopo l´assunzione a tempo determinato al gabinetto dei Beni culturali della figlia dell´assessore alla Presidenza. «Mi piacerebbe sapere che ne pensa il ministro Brunetta - aggiunge il segretario del Pd - Si butta la croce addosso ai lavoratori del pubblico impiego e poi si scopre che la politica fa queste cose. Sono le cose che non devono essere compiute dentro un´istituzione. Un´istituzione deve garantire la trasparenza delle regole del gioco a cominciare dai momenti più importanti, cioè le assunzioni e gli appalti. Istituzioni che siano poco nitide da questo punto di vista, sono il tipo di istituzioni che non piacciono al cittadino».
Nel gabinetto dell´assessore al Bilancio, Michele Cimino, intanto, ha trovato posto Pietro Merra, cognato di Gianfranco Micciché del quale Cimino da sempre è un fedelissimo. Ma anche ai suoi parenti medesimi, Cimino ha dato spazio in assessorato. Nello staff del responsabile del Bilancio lavorano due suoi cugini ovvero Rino Giglione e Maurizio Cimino. E la polemica non si placa, sebbene, queste nomine per chiamata diretta che consentono ai beneficiari di ottenere invidiabilissimi onorari, siano comunque previste dalla legge. 
«Ancora una volta la Regione si fa apprezzare dall´opinione pubblica locale e nazionale per la correttezza, la serietà e la trasparenza con cui gestisce i soldi degli italiani, per il metodo con cui conferisce e distribuisce incarichi e poltrone - ironizza il senatore di Italia dei valori, Fabio Giambrone - Abbiamo presentato un´interrogazione al governo per sapere quanti e chi sono i gabinettisti della Regione e come sono stati reclutati. È una mortificazione per la Sicilia e per i siciliani onesti, che amano la propria terra, ricevere ripetute conferme di come i governi dell´Isola siano antropologicamente strafottenti ai più elementari principi di decoro e di senso del pudore». Ma l´interrogazione a Palazzo Madama contiene in sé, a detta di Giambrone, un paradosso: «È rivolta al governo ma dovrebbe risponderne prima di tutti, il presidente del Senato, Renato Schifani, dato che sua sorella ha trovato spazio nel gabinetto           dell´assessore Scoma».
Il sindacato Cobas-Codir, che vanta il maggior numero di iscritti fra i dipendenti regionali, torna a invocare le dimissioni di Ilarda: «Abbiamo sollevato il caso - dice Dario Matranga che assieme a Marcello Minio guida la segreteria del sindacato - non per creare polemiche politiche che non ci interessano ma per indurre l´amministrazione a mettere da parte gli annunci, la propaganda fumosa sui dipendenti, e a dialogare con i sindacati a proposito della gestione del personale. Abbiamo pure espresso solidarietà a Giuliana Ilarda e non volevamo che lasciasse il gabinetto dell´assessore ai Beni culturali». Ma allora perché rimarcare che aveva ricevuto quell´incarico? «Noi volevamo che si dimettesse il padre - conclude Matranga - e continuiamo a chiedergli di farsi da parte. Ilarda invece ha preferito tenersi il posto di assessore e sacrificare la figlia.
di Massimo Lorello [Repubblica on line]

sabato 27 settembre 2008

Tutti assunti per chiamata diretta....

Le assunzioni negli uffici di gabinetto degli assessori.

C´è da perdersi, nel labirinto di parentopoli. Uffici di gabinetto degli assessorati, società regionali, le stanze affrescate dell´Ars: ovunque incontri un congiunto di un politico o un politico stesso in "parcheggio", tutti assunti per chiamata diretta. Il caso Ilarda ha reso gli uffici pubblici siciliani trasparenti. E giorno dopo giorno aumentano le proteste per la presenza di (presunti, sia chiaro) raccomandati negli organici. Il governatore Lombardo minimizza ma le polemiche l´hanno convinto a portare il caso sul tavolo di Palazzo d´Orleans: «Se abbiamo fatto degli errori, rimedieremo».
Il nostro viaggio, sulla spinta di un´indignazione crescente che viaggia soprattutto sul web, continua. Con un paio di avvertenze. Gli atti sono legittimi e nessuno discute la professionalità o la bravura dei prescelti. Ma nessuno può garantire che chi rimane fuori non abbia maggiori titoli di chi viene selezionato. Le nomine sono fatte senza concorso. Ed è un fatto che proliferano le parentele illustri.
Luigi Gentile, assessore ai Lavori Pubblici, ha fatto entrare nel suo staff il cognato Carmelo Cantone. Il presidente dell´Ars Francesco Cascio ha chiamato a lavorare con sé, negli uffici della Torre normanna, Deborah Civello, già dipendente dell´Amia e cognata dell´assessore alla Famiglia Francesco Scoma. L´assessore alla Cooperazione Roberto Di Mauro ha ingaggiato nel proprio ufficio di gabinetto Nino D´Arrigo, figlio di Leonardo, uno degli esponenti di punta dell´Mpa a Palermo. Cognomi noti e meno noti s´incrociano. La ragnatela, inevitabilmente, coinvolge i big. Viviana Buscaglia, designata a giugno componente dell´ufficio di gabinetto dell´assessore all´Agricoltura, non è l´unica cugina del ministro Angelino Alfano nell´orbita del settore regionale allargato. Perché stesso grado di parentela con il leader di Forza Italia ha Giuseppe Sciumè, assunto tre anni fa, come tanti altri senza concorso, nei ruoli della dirigenza all´Azienda siciliana trasporti e ora vicedirettore generale dell´ente presieduto da un "fedelissimo" di Alfano, Vincenzo Giambrone.
E si srotola la lista dei politici, anche di una certa fama, arruolati di recente negli uffici di gabinetto della Regione. L´ex sindaco di Agrigento Aldo Piazza, dopo l´esperienza al Comune, è tornato nei ranghi dell´amministrazione di cui è dipendente ma con un inquadramento (e relativa indennità) nell´ufficio di gabinetto dell´assessore al Bilancio Michele Cimino: «Non si tratta certo di un caso scandaloso - dice Cimino - Non è parente di un politico, ma un funzionario che ha una importante esperienza amministrativa da far valere». Nell´ufficio di gabinetto dell´assessore al Lavoro, Carmelo Incardona, c´è invece Riccardo Gallo, il più votato alle ultime Provinciali di Agrigento per il Pdl.

Una ridda di nomi che non scandalizza Raffaele Lombardo, il presidente della Regione. Lui, anzi, nella mattina di ieri aveva definito «una schifezza e una vergogna» gli articoli sulla parentopoli. «Su queste vicende - aveva detto a Radio 24 - chi grida allo scandalo non è che sbaglia, ma è un gran disonesto». Poi, nel pomeriggio, a margine della conferenza stampa sulla sanità, Lombardo ha detto che porterà all´attenzione della giunta l´intreccio politico-familistico: «Ne parlerò con i miei assessori, esamineremo le singole situazioni e se necessario interverremo per rimuovere eventuali anomalie». Il governatore difende Ilarda: «Mi spiace che le polemiche abbiano fatto dimettere la figlia dell´assessore Ilarda. La trovo una profonda ingiustizia». Lombardo ricorda che Giuliana Ilarda «lavorava per la Regione da molto tempo prima che il padre diventasse assessore» e reputa secondario il fatto che, caduto il governo Cuffaro, sia stata riassunta da un governo il cui padre è assessore. Così come Lombardo parla di «linciaggio» con riferimento al caso della sorella del presidente del Senato Renato Schifani, dipendente della Regione dal ?91 e il 6 giugno nominata nello staff dell´assessore Scoma. «In ogni caso vogliamo mettere in campo un percorso virtuoso - conclude Lombardo - . Se abbiamo sbagliato lo riconosceremo. Ripeto: analizzeremo le situazioni caso per caso. Servono competenza e rigore morale».
di Emanuele Lauria [Repubblica on line]

venerdì 26 settembre 2008

Assunta la figlia dell'assessore. Bufera in Regione, lei si dimette




Il Brunetta di Sicilia scivola sull´assunzione della figlia. Non vedevano l´ora, i sindacati, di vendicarsi dell´assessore-sceriffo che un giorno sì e l´altro pure addita i fannulloni all´interno della Regione. E hanno presentato un perfido conto a Giovanni Ilarda, l´ex magistrato che ha annunciato una cura dimagrante per un ente pachiderma (21 mila dipendenti) e che si picca di aver ridotto in cinque mesi l´assenteismo del 57 per cento. Cobas, Sadirs, Siad e Ugl - sigle che rappresentano il 65 per cento dei dipendenti - hanno fatto sapere attraverso centinaia di volantini che nelle dorate stanze della Regione è entrata da poco anche Giuliana Ilarda, 27 anni. Proprio la figlia del "grande moralizzatore". Nominata dirigente, con contratto quinquennale, nell´ufficio di gabinetto di un collega di Ilarda senior, ovvero l´assessore ai Beni culturali Antonello Antinoro. Un incarico da 75 mila euro lordi annui, affidato per chiamata diretta. «Il governatore Lombardo ponga fine alla contraddizione fra la politica del rigore vantata davanti all´opinione pubblica e questi scandalosi privilegi della politica», dicono i sindacati autonomi. Anche il Pd è sceso in campo con il vicesegretario regionale Tonino Russo: «Ma l´assessore non prova neanche un po´ di imbarazzo?».

Una bufera che ha costretto la giovane, in serata, a dare le dimissioni dall´incarico. Ne ha dato notizia lo stesso assessore, confessando di aver commesso «una leggerezza» nel far assumere la figlia, «che pure può vantare una laurea con 110 e lode in discipline artistiche, parla due lingue ed è un´esperta di informatica». Gesto «apprezzato» dal governatore Raffaele Lombardo: «Risposta chiara. Il governo non offre il fianco alle pressioni di chi sta provando a rallentare l´opera di risanamento avviata».

Ma il caso Ilarda squarcia il velo di una nuova parentopoli siciliana. I sindacati segnalano un´altra assunzione "eccellenti", fatta senza concorso: quella del figlio del sindaco di Palermo Diego Cammarata, entrato in una società partecipata dalla Regione. Ma l´elenco è lungo e riguarda soprattutto le nomine negli staff dei neo assessori: lo stesso Ilarda ha aperto le porte del proprio ufficio di gabinetto ad Antonella Scoma, sorella di Francesco (altro assessore di Lombardo). Il quale, a sua volta, ha fatto firmare un contratto da dirigente "esterna" a Danila Misuraca, sorella del deputato forzista Dore Misuraca. Mentre Ernesto Davola, già autista del sottosegretario Gianfranco Micciché, ha avuto un posto nel gabinetto dell´assessore al Bilancio Michele Cimino. E negli uffici della Regione hanno trovato sistemazione anche ex consiglieri regionali "trombati" alle elezioni di aprile: gli Udc Decio Terrana (anche lui prescelto da Ilarda) e Francesco Regina, assoldato dall´assessore all´Industria Pippo Gianni. Un rapporto di mutuo soccorso, attendendo il prossimo appuntamento con le urne. [Repubblica on line]
di Emanuele Lauria